Ricordo ancora quell’istante
in cui è esploso il mondo dietro le mi spalle.
Come milioni di schegge di cristallo,
che all’improvviso
colpivano all’impazzata il mio corpo,
inerme e privo di protezioni.
Immobile e senza fiato,
posi i miei occhi al cielo
per chiedergli protezione.
Sospesa in quel vuoto,
freddo e tagliente,
ero come anestetizzata,
ne pronta a guardare dietro e ne avanti,
solo in alto per continuare a sperare.
Ts